Il germe per la formazione di un gusto locale autonomo, oltre che nelle magistrali tavole giottesche della chiesa di San Francesco, è rintracciabile anche in altri capolavori scaturiti da differenti ambiti culturali, come quelli conservati in questa sala.
Dalla tradizione spoletina arriva la duecentesca Madonna in trono col Bambino di Bonaventura di Michele, mentre l’arte dei grandi maestri senesi è testimoniata dalle due tavole trecentesche dipinte da Luca di Tommè per un polittico della Pieve Collegiata.
Di quest’ultimo si conoscono altri due pannelli attualmente sistemati nella Exeter College Chapel di Oxford, in cui sono rappresentati i Santi titolari della chiesa principale di Mercatello: Pietro e Paolo.
Ad inizio del secolo scorso, le opere sono state oggetto di restauri da parte dell’aretino Gualtiero De Bacci Venuti, autore anche delle parti aggiunte ad entrambe nel 1918 e visibili estraendo i cassetti laterali dai supporti espositivi.
Per poter inserire i dipinti nel restaurando San Francesco, il gusto dell’epoca aveva infatti richiesto di integrare i due pannelli del Tommè con una terza tavola reinventata ad imitazione di quelle rimaste, andando così a ricostituire un ipotetico trittico da porre su un nuovo altare sistemato a lato del presbiterio.
Di conseguenza e per simmetria il concetto era stato esteso anche all’icona duecentesca, trasformata in un altro trittico fronteggiante il primo e costituito con l’aggiunta dei pannelli con le raffigurazioni di San Pietro e di San Paolo; scelte solo perchè allora i due Santi erano ancora i patroni di Mercatello.