La tela seicentesca ritrae l’Arciprete della Pieve Collegiata, Giovanni Annibale Stefà ni, identificabile grazie al foglio con il nome che tiene nella mano destra e allo stemma riportato in basso con la testa di Santo Stefano e le pietre del suo martirio.
Durante il suo lungo mandato, tra il 1655 e il 1690, vennero avviati i grandi lavori che trasformarono la chiesa romanica nell’attuale e per questo, dopo che i lavori vennero ultimati dal nipote Federico Stefà ni, fu sepolto al centro del coro, accanto alla pietra ove si ergeva e si erge ancora la croce il Venerdì Santo.
La famiglia StefĂ ni nel Duecento era stata tra le fondatrici della cittĂ , diede poi rettori alla Massa Trabaria, podestĂ a Firenze, ambasciatori e cancellieri ai Montefeltro e ai Della Rovere.
Sul portone di quello che fu il loro palazzo quattrocentesco, a fianco della chiesa di San Francesco, si trova ancora lo stemma degli StefĂ ni affiancato a quello di Federico da Montefeltro, del quale furono trai piĂą vicini e fedeli collaboratori.