PIETÀ

Annibale Carracci, copia da sec. XVII

olio su tela

provenienza: chiesa di Mercatello

Al centro, ai piedi della Croce è la Madonna addolorata trafitta al cuore da un lungo pugnale e appoggiata col gomito sinistro su un basamento in pietra identificabile come il sepolcro.

Ella tiene sulle ginocchia il capo del Cristo appena deposto, grondante di sangue e poggiato sul lenzuolo funebre.

Due angioletti indicano le ferite alle mani ed ai piedi mentre un terzo mostra un grosso chiodo.

Approfondimenti

Il dipinto, seppur nella sua esecuzione popolaresca, ha chiara derivazione dalla Pietà con san Francesco d’Assisi e santa Maria Maddalena che Annibale Carracci (1560-1609) dipinse per la chiesa romana di San Francesco a Ripa, dalla quale venne requisita nel 1797 per entrare a far parte delle collezioni del Louvre, dove tuttora si trova.

 

 

Ripreso immediatamente dal suo allievo Domenichino (1581-1641), con la variante di Giuseppe d’Arimatea al posto di san Francesco in un piccolo rame ora esposto al Metropolitan Museum of Art di New York, tale modello iconografico sarà ripetuto da molti seguaci, soprattutto nel Lazio, in Umbria e nelle Marche.

L’autore della tela mercatellese semplifica e spoglia la composizione, riducendo il compianto ad una Pietà e riproducendo fedelmente la Vergine Maria, a cui però modifica il colore della veste, il Figlio morto, la tomba vuota, i chiodi e la corona di spine a terra, il paesaggio collinare e i due angioletti addolorati che gli indicano le ferite delle mani e dei piedi.

A questi ultimi ne aggiunge altro che mostra un chiodo. Ulteriori novità sono la croce posta alle spalle della Vergine e i cherubini che vi svolazzano attorno, a riempire parzialmente gli spazi laterali lasciati liberi dall’eliminazione dei due santi, così come la spada che trafigge il cuore di Maria e le copiose fuoriuscite di sangue dalle ferite del Cristo che denunciano la destinazione popolare dell’opera.

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