Contrariamente alla chiesa di San Francesco, riportata all’origine eliminando le integrazioni successive, il trecentesco oratorio di Santa Croce o San Sebastiano, ha mantenuto l’aspetto voluto a seguito del terremoto del 1781.
Alcune delle sue opere più antiche sono pertanto state recuperate e sistemate in questa sezione del museo, dominata dalla Crocifissione staccata dalla parete di fondo della chiesa perché ormai occultata dall’ornato ligneo cinquecentesco dell’altar maggiore che custodisce un rarissimo simulacro medievale del Cristo morto, in cuoio conciato, caratterizzato dalla completa mobilità di tutte le articolazioni. Di norma celato entro l’altar maggiore, il manufatto a grandezza naturale, viene da secoli prelevato e crocifisso in Collegiata ogni Venerdì Santo, prima di essere riaccompagnato con una solenne e partecipata processione al suo sepolcro, dove è deposto e richiuso fino all’anno successivo.
Legata al culto della Croce è pure la preziosa stauroteca della vetrina laterale, mentre la statua lignea di San Sebastiano testimonia quel sentimento popolare che ha da secoli portato ad individuare l’edificio anche con il suo nome.